L’Unità di apprendimento L’acqua: un diritto blu nelle nostre mani ha visto protagonista, per l’intero anno scolastico 2021 – 2022 la classe I^C della scuola secondaria di primo grado “papa Giovanni Paolo II” di Pontecchio Polesine. 

Un’occasione di apprendimento preziosa, proprio come l’acqua, tema centrale di tutta l’unità, che ha permesso a ciascun alunno e alunna di entrare in un rapporto personale con il sapere, di apprendere e riflettere su tematiche come l’inquinamento, “l’oro blu” la Migrazione, quest’ultimo animando per i piccoli alunni della scuola dell’infanzia di Pontecchio Polesine il libro Mano in mare di Donatella Tuberga, e di organizzare il “compito di realtà” che ha visto il Po la meta di questo progetto/percorso, che si è concluso il 16 maggio ‘22 con una passeggiata fino all’argine del fiume, a Guarda Veneta. I ragazzi scrivono: “Il Po è come un fratello, ci aiuta, ci dà l’acqua, e l’acqua è indispensabile”. È un posto speciale, inquinato oppure no. Però non si può continuare così, si devono limitare tutte le fonti che producono e causano inquinamento, perché la terra, le acque, i boschi sono la nostra casa e perciò dobbiamo averne cura”. E ancora: “Vivere sulle sponde di un fiume significa respirare aria pulita, stare a contatto con la natura. Secondo me è impossibile non amare il fiume, con i suoi paesaggi e rumori, stupendi e affascinanti. Quanto infatti sono belle le sponde dei nostri fiumi! Flora e fauna in abbondanza, insomma, una bellezza unica e indispensabile per la nostra vita”. Infine scrivono: “Alcuni giorni fa siamo andati sull’argine del fiume Po e, passeggiando, abbiamo trovato molti rifiuti che, se si fosse alzato un po’ di vento, sarebbero finiti in acqua e i pesci li avrebbero mangiati”. Ma sottolineano che “Vivere su un fiume ci piacerebbe tanto ma, se si ascolta il telegiornale, si possono sentire notizie che riguardano i nostri due fiumi principali, il Po e l’Adige, che stanno andando in secca. Invece, c’è chi vissuto l’alluvione storica del Po, chi ha abbandonato tutto ed è salito sul tetto della propria casa, finché non sono arrivati i soccorsi”. Perché, come hanno appreso da Eraclito, l’acqua “… non è mai una cosa sola; è fiume, è mare… è luogo presso cui ci si ferma e su cui si viaggia, è piacere e paura, nemica ed amica, è confine ed infinito”.  

Articolo a cura della prof.ssa Roberta Sorrentino